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La cucina di casa ha un ruolo importante nel percorso di Alberto Toè, classe 1988, originario di Conegliano, ora chef del Ristorante le Cementine di Roncade. Un legame inconscio, quello con sapori e profumi dell’infanzia, che si tramuta in solida consapevolezza in età adolescenziale, quando preferisce l’istituto alberghiero a quello enologico. Già allora, infatti, Alberto era profondamente attratto dal cibo, dalla possibilità di trasformarlo in arte e concetto.

Durante gli studi alberghieri frequenta le cucine di alcuni locali della zona; poi approda in stage al Ristorante di Igles Corelli, al Ristorante Malga Panna della famiglia Donei e, dopo il diploma, al Ristorante La Stüa de Michelin della famiglia Costa.Proprio in quegli anni, grazie a queste significative esperienze, apprende non solo di voler di consolidare le sue conoscenze, ma anche di voler continuare ad ampliare i propri orizzonti culinari. Attitudine questa che lo contraddistingue ancora oggi.

Giovanissimo, appena ventunenne, raccoglie la prima sfida in solitaria assumendo le redini del “MED” Treviso, il talento c’è e le prime soddisfazioni non tardano ad arrivare, tra cui i riconoscimenti della Guida Ristoranti del Gambero Rosso e della Guida de L’Espresso.

Ma l’animo irrequieto, mai sazio di conoscenza, spinge Alberto a concedersi altri passaggi di prestigio. In fila: Martin Berasategui, Andreas Caminada (un’esperienza che l’ha segnato molto, sul piano lavorativo e culturale), Nuno Mendez, Pietro Leeman. E poi come non citare la straordinaria esperienza nella brigata di Norbert Niderkofler al St. Hubertus, alla conquista delle tre stelle Michelin.

Determinante, dal un punto vista umano e etico, è poi l’esperienza in Uganda con la Fondazione “Insieme si può”. L’Africa lo segna profondamente, soprattutto sul tema dello spreco e del recupero alimentare. “Bisogna volere più bene alle cose vere. L’uomo butta dove non vede, come fa con il mare” afferma sempre ora.

Oggi la cucina che Alberto esprime a le Cementine - all’interno di H-FARM, azienda di tecnologia, marketing e education, dove è chef e responsabile - è la somma di questo denso e variegato percorso. La sua grande sfida? Rieducare attraverso il cibo e trasmettere l’amore concreto, vero, per il pianeta.