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Sono nato nel 1967, a Mestre, “terraferma” di Venezia. Dove sono cresciuto, mangiando sin da piccolo “pane e ristorante”: la mia famiglia gestiva un ristorante di pesce molto noto, trattoria dall’Amelia.

Ho frequentato la città lagunare per gli studi universitari di Economia e di Storia e ho conosciuto belle persone tra i frequentatori del ristorante, punto di riferimento anche culturale e artistico.

Vorace lettore da sempre, in Jack Kerouac de “I vagabondi del Dharma” ho trovato il primo orientatore: “da grande” avrei voluto fare il vagabondo! Mi sono poi ritrovato ristoratore: all’Amelia, ai Molini di Mirano, per l’attività di catering. E poi cuoco, con una spiccata preferenza per la cucina vegana e vegetariana, seguendo la volontà di arrivare al cuore delle cose.

Non sono un artista della cucina: sono semmai un buon artigiano. Gli ingredienti hanno già una voce per parlare, basta ascoltarli.

Delle mie aspirazioni al vagabondaggio ho fatto un’opportunità di viaggio: fondamentale per me è stato quello a piedi lungo la Via Francigena, tra Roma e la Sacra di San Michele, oltre Torino. Ma il mio viaggio prosegue sia nei cibi che nelle parole, altra mia grande passione: cominciando a scrivere poesie, piccoli racconti, pensieri, riflessioni.

Quello dentro alle parole e alle cose, agli ingredienti della cucina, è un viaggio bellissimo, perché vi possiamo trovare la nostra stessa natura costitutiva che è preziosa, fatta di luce e di calore.

Oggi gestisco con mia moglie Alessia Carraro “Casa la Buona Stella”, residenza rurale sul Montello, aperta nel fine settimana, e organizzo in autonomia o in collaborazione corsi di cucina, eventi, cene a tema, incontri di crescita professionale.