La tendenza della SLOW ARCHITECTURE è in crescita, ma non ancora sviluppata come altri settori.Infatti è molto legata ad alcuni progetti di singoli architetti, ma non è mai stata sviluppata una vera e propria scuola di pensiero.
Si parla di un’architettura sostenibile non solo all’ambiente ma anche in termini sociali ed etici nei materiali e funzionalità.
La figura di riferimento è Wang Shu, architetto che ha progettato la “Instant Cities” dove ha mescolato la cultura tradizionale cinese a forme ultra contemporane recuperando materiali di vecchi quartieri.
All’interno dello SLOW ARCHITECTURE si parla anche di cityslow. Città studiate a misura d’uomo.
In italia, Positano, Orvieto, Greve al chianti sono le prime città al mondo.Le priorità sono la mobilità dolce, la difesa del commercio locale con prodotti locali e di tradizione, aree pedonali. Ma anche conservazione dell’identità locale, legami sociali e di appartenenza con i produttori locali e i consumatori.
Nel 2015 erano 182 città al mondo.