SLOW ARCHITECTURE

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La Slow Architecture è espressione di un atteggiamento, di un modo di porsi nell’atto di progettare. L’architetto, con onestà etica entra in sintonia con il luogo, il paesaggio, il territorio e le sue eccellenze tecniche e peculiari cercando una totale simbiosi con la terra dove potrà riassumere tutto questo in un oggetto-concetto di quiet architecture.

Per fare questo deve agire anche sul tempo; il tempo varia a seconda del luogo, delle persone - che non hanno più tempo - sul concetto di tempo e con magistrale inclinazione\destrezza lo rallenta …slow.

L’architettura diventa cosi’ altra cosa, in simbiosi mutualistica con il paesaggio in cui delicatamente si sedimenta per creare uno spazio etico che guarda dentro e che cura.

L’unicità di questo metodo intellettuale è conseguenza di un più lento avvicinamento alla soluzione finale, conseguenza di un particolare processo di consapevolezza intellettuale. In questo, estetica, bellezza, qualità, si mescolano e si fondono con una territorialità espressa in diversi caratteri specifici del sito: in quelli geografici (suolo, clima, paesaggio, condizione luminosa, materiali disponibili, topografia … ), in quelli sociali (comunità umane, gruppi etnici, condizioni economiche, abitudini sociali… ), ed in prodotti tecnici e imprenditoriali d’eccellenza che l’area geografica propone. 

Quasi una  architettura regionale di mumfordiana memoria, emancipata  da una visione vernacolare dell’architettura e che, con il sovrapporsi delle eredità culturali attuali e la continua contaminazione dei caratteri originali da parte di nuove culture esterne, lascia intravedere nuove e inimmaginabili vie da percorrere.

Contemporaneamente c’è anche la consapevolezza dell’architetto di mettere sempre l’uomo al centro dell’architettura da realizzare, e questo ha come logica conseguenza il rispetto dell’ambiente naturale, la ricerca di un ambiente artificiale sano, con l’utilizzo di principi e tecniche per una architettura sostenibile

Ipotizzando il progetto come un romanzo, con personaggi, ambientazioni, trama e linguaggio, la sostenibilità, nella slow architecture, non si esprime solamente attraverso l’utilizzo di materiali ecocompatibili, tecniche di recupero di risorse naturali (acque meteoriche, energia solare e geotermica, riciclo di materiali naturali, ecc), ma attraverso una continua verifica del dipanarsi del racconto progettuale, quest’ultimo sempre più un labirintico articolarsi di informazioni:  committenza, input iniziali, contesto, risorse, budget, tecnologia, economia circolare, tempo, velocità, integrazione, abitare, innovare, normativa, estetica, bellezza, funzionalita’, processo produttivo, etica, riciclo, aspettative, spazio pubblico, spazio privato, paesaggio, paesaggio urbano, contemporaneo, immaginario, libertà espressiva e molti altri dati diretti e indiretti che vengono tessuti dall’architetto in una trama che diventa unica espressione di quel momento e di quel luogo in un concetto di sostenibilità molto più attuale e raffinato.  

In tutto questo vortice di etica culturale e credibilità artistica non possiamo dimenticare che l’enzima primordiale per una architettura di qualità è la fusione tra l’architetto e il committente il quale, quest’ultimo, nelle sua ottimale condizione di “illuminato”, diventa il vero deus ex machina dell’intera operazione progettuale e costruttiva per una Slow architecture. 

Arch. Moris Valeri e Arch. Alberto Salvadori di Quiet Architecture



Per contatti e informazioni:

STUDIO QUIET ARCHITECTURE,

Via Frà Giocondo, 30, 31100 Treviso, Italy

www.qastudio.it

info@qastudio.it

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Les Amants

Les Amants, una lampada dello studio Quiet architecture. Materiali, tecnologia e natura si sono amalgamati in una elaborazione progettuale che ha come scopo ultimo un oggetto molto iconico, riciclabile e sostenibile.

La forma della lampada racconta una storia d’amore. L'amore per la natura e la natura che ci ri-ama.

L’albero, nelle sue forme, in qualche modo si umanizza ed esprime la parte migliore dell’uomo, il suo sentimento più alto: l’amore che si concretizza in un abbraccio.E dall’abbraccio, dall’unione dei due corpi nasce la luce, da qui il nome Les Amants. Architetto Moris Valeri e architetto Alberto Salvadori 

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STUDIO QUIET ARCHITECTURE


Slow+Fashion+Design ringrazia l’architetto Moris Valeri e l’architetto Alberto Salvadori  di condividere la loro filosofia e di creare maggior consapevolezza per un nuovo modo di pensare e progettare.